La Distribuzione dei Film sul territorio italiano nel triennio 1943-45 presenta particolari peculiarità dovute al rincorrersi degli eventi bellici:

- il 25 luglio 1943, con la sfiducia a Mussolini e la fine del suo governo, si costituisce il Governo provvisorio del generale Badoglio che ha sede a Roma fino all'8 settembre, giorno in cui viene firmato l'armistizio con le truppe anglo-americane, e successivamente a Brindisi. La Capitale passa pochi giorni dopo sotto il controllo dell'esercito, ex alleato, tedesco.

- dopo la caduta del fascismo, il 23 settembre '43 si costituisce a Salò la Repubblica Sociale Italiana (RSI), o Repubblica di Salò, le cui competenze politico-amministrative si estendono sul tutto il territorio occupato dai tedeschi, Roma compresa.

Ciò determina una svolta nella Distribuzione dei film sul territorio; prima di questa data, l'Autorizzazione, o Nulla Osta, è rilasciato dal Ministero della Cultura Popolare, anche noto come MinCulPop, che ha competenza su tutto il territorio nazionale; con la costituzione della RSI la distribuzione dei film, nel territorio di propria competenza, è assoggettata all'Autorizzazione del MinCul Pop della RSI, o semplicemente all'Autorizzazione di Venezia, sede della Cinematografia della RSI. Questo territorio si va progressivamente riducendo con l'avanzata verso Nord degli Alleati: Roma viene liberata il 4 giugno '44, Firenze l'11 agosto, il 21 aprile '45 Bologna, il 25 aprile le truppe tedesche firmano la resa a Genova, tra il 27 e 28 aprile lasciano la città di Torino.

La produzione cinematografica, concentrata nel centro-nord ne risente fortemente:

- a Venezia inizia l'avventura del Cinevillaggio, la "cinecittà"  voluta dal nuovo Regime, con gli artisti (attori, registi, sceneggiatori,...) che accettano l'invito a trasferirsi in questa città; la produzione "sponsorizzata" dal Cinevillaggio è comunemente nota come  I Film della Repubblica di Salò;

- ma al Nord continua anche una attività di produzione indipendente da Venezia, i cui film vengono distribuiti sul territorio occupato dal contingente tedesco; questa produzione è quella che nel seguito abbiamo etichettato come La Cinematografia nel Nord Italia;

- nel territorio del 'Sud', che le truppe alleate vanno gradualmente liberando dai nazisti, si verifica invece una situazione particolarissima: nel corso del '43, sino al giugno '44 con l'occupazione delle truppe tedesche, le pellicole in visione nelle sale sono ancora quelle autorizzate dal Ministero della  Cultura Popolare del fu Governo fascista; solo dopo il 4 giugno, con la liberazione di Roma e la costituzione di un Governo provvisorio, di fatto controllato dal contingente anglo-americano, il Nulla Osta alla proiezione dei film è soggetto al controllo di un nuovo organismo, il P.W.B (Psychological Warfare Branch tradotto in Divisione per la guerra psicologica), organismo del Comando Militare incaricato del controllo dei mezzi di comunicazione di massa italiani per sottrarli alla censura e propaganda fascista. Una delle prime decisioni di questo Organismo è quella di proibire la visione di tutti i film autorizzati dalla Repubblica Popolare fascista o dalla Repubblica Popolare di Salò; ancor di più un Appunto Interno alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Servizi spettacolo, del 9 giugno 1949, testimonia come tutti i film, italiani e stranieri, "... approvati anteriormente al giugno 1944 furono sottoposti a nuova revisione cinematografica". Le sue Disposizioni operative vengono trasmesse con un comunicato ai gestori delle sale teatrali e cinematografiche. Da questo momento in poi ogni volta che una nuova città viene liberata il P.W.B. ne assume il controllo sugli organi di informazione per conto del governo provvisorio degli Alleati. Solo dopo l'aprile '45, quando l'Italia viene definitivamente liberata dalle truppe naziste e si insedia il Governo italiano, il P.W.B. cessa le sue funzioni; ufficialmente dal'1 gennaio 1946 quando il Governo italiano riacquista la piena sovranità. Da notare che in questo periodo di transizione tra le due amministrazioni il Governo italiano, nelle sue funzioni di Sottosegretariato per la Stampa e le Informazioni, continua ad utilizzare la modulistica del Ministero della Cultura Popolare (vedi la scheda del film La locandiera) e ciò può creare qualche confusione nell'approfondimento di questa tematica. In questo contesto, con i teatri di posa di Cinecittà inutilizzabili, si riprende a fatica a girare nelle strade e piazze, tra la distruzione e le rovine della città: è una nota di verismo che contribuisce all'affermarsi dei nuovi canoni estetici del Neorealismo.

Questi  film, in visione in questa parte di territorio, sono quelli che abbiamo etichettato come La Cinematografia romana se non altro per il fatto che Roma è il centro di produzione cinematografica del Sud d'Italia.

Questa suddivisione nei tre gruppi ha uno scopo essenzialmente illustrativo e l'attribuzione all'uno o all'altro può essere discutibile: spesso la mancanza di documentazione rende difficile la ricostruzione della storia di una pellicola cinematografica; ci sono film proiettati ma sprovvisti della relativa autorizzazione, o comunque il cui Nulla Osta è irreperibile; film sottoposti a Revisione molto più tardi della loro realizzazione; film provvisti di Nulla Osta ma distribuiti per la proiezione con notevole ritardo di tempo, in una situazione politico-amministrativa mutata. Inoltre nel periodo compreso tra il settembre '43 e il giugno '44 al 'Sud' vengono anche distribuite le pellicole autorizzate dalla Repubblica di Salò. Tale suddivisione è quindi per certi versi arbitraria, ma è utile per comprendere le vicissitudini della Cinematografia in questo particolare periodo.

 

 

I film della Repubblica di Salò

 

Le difficoltà incontrate dalla nascente Repubblica Sociale di Salò sono molteplici:

- con la deposizione  di Mussolini e le successive traversie che portarono alla costituzione della RSI nel settembre del 1943, avendo dovuto abbandonare a Roma gli Studi di Cinecittà, il Regime fascista, da sempre attento alla cinematografia quale potente mezzo di informazione e propaganda politica, decide di trasportare gli studi di produzione cinematografica a Venezia con due insediamenti: alla Giudecca ove si insedia la Scalera film,in spazi precedentemente occupati da mulini, e nei padiglioni gia destinati alla Biennale che vengono occupati dalla Cines. Questi insediamenti saranno noti come il Cinevillaggio di Venezia. Altri luoghi di produzione sono individuati a Torino (lo stabilimento FERT) e a Montecatini;

- il trasferimento da Roma a Venezia viene curato da  Luigi Freddi, già Direttore degli Studi di Cinecittà ed esponente di spicco del regime fascista. Questi con l'ausilio delle truppe tedesche organizza la spedizione del materiale tecnico necessario alla realizzazione dei film, sottratto a Cinecittà; parte del materiale viene anche venduto a prezzi irrisori all'alleato; tale spedizione comprende anche bobine di rari film del periodo del muto, italiani e stranieri; una parte della spedizione è quindi diretta in Germania, una parte a Venezia, ma per "qualche disguido" molto materiale andrà smarrito tra cui quei preziosi film. L'attività di produzione del Cinevillaggio comincerà quindi con carenza di mezzi, con oggettive difficoltà a procurasi il materiale a causa della guerra (manca ad esempio la pellicola) e con gli inevitabili e imprevedibili inconvenienti provocati dal conflitto bellico, come le soventi interruzioni di corrente elettrica che si protraggono per intere giornate;

- un'altra difficoltà è la carenza di artisti (attori, registi, sceneggiatori, ecc.) che decidono di aderire alla RSI e di trasferirsi a Venezia; molti non accettano motivando il rifiuto con impegni di lavoro veri o presunti, ma indifferibili (è il caso di Vittorio De Sica, di Amedeo Nazzari o degli attori impegnati già in riprese di altri film, o espatriati); molti altri accettano ma probabilmente più per motivazioni economiche (l'assegno) che per condivisione politica.

In definitiva il periodo storico era oggettivamente complesso e con tutte queste difficoltà oggi pare utopistico e velleitario aver immaginato di poter fare rinascere una Cinecittà a Venezia. Molto interessante a questo proposito la bibliografia [60] che ci fornisce una rendicontazione accurata di fatti e personaggi, pubblici e privati, un nugolo di affaristi e profittatori alla ricerca di vantaggi personali, di potere ed economici; ne scaturisce un quadro a tinte fosche della vita veneziana di quel periodo. Visione forse di parte ma comunque molto significativa; quel che è certo è che la produzione di film passava quasi in secondo piano e fu stimolata dalle minacce tedesche di riportare indietro il materiale concesso: entro il 15 febbraio (1944) si doveva cominciare a "lavorare". Ed infatti il 22 febbraio inizia la produzione del primo film Fatto di cronaca, che di fatto inaugura l'apertura dei teatri di produzione della Cines.

I film posti in lavorazione al Cinevillaggio e nelle sedi secondarie di produzione  furono una ventina, dei quali una parte ultimati ed arrivati alle sale, alcuni sospesi e ripresi dopo la Liberazione del '45, altri rimasti incompleti. Complessivamente il giudizio su questa produzione rimane negativo, ma in ciascuna scheda si possono trovare maggiori dettagli con recensioni critiche e giudizi su ogni singolo film, oltre naturalmente a manifesti dell'epoca.

Riporto l'elenco dei film, estratto da [61], dei film prodotti dalla RSI, suddivisi per sede di produzione:

- Iniziato prima del 23 settembre '43 (costituzione della RSI) e completato a Venezia: La locandiera (Luigi Chiarini);

- Realizzati a Venezia:

  Anno 1944: Fatto di cronaca (Piero Ballerini); Senza famiglia/Ritorno al nido (Giorgio Ferroni); Peccatori (Flavio Calzavara); La buona fortuna  (Fernando Cerchio); Ogni giorno è domenica (Mario Baffico).

  Anno 1945: Rosalba (Ferruccio Cerio) che ebbe una breve distribuzione nei primi mesi del '45 e successivamente andato perduto; L'angelo del miracolo (Piero Ballerini); Posto di blocco (Ferruccio Cerio); Trent'anni di servizio (Mario Baffico); Fiori d'arancio (Dino Hobbes Cecchini); I figli della laguna/La vita semplice (Francesco De Robertis); Vi saluto dall'altro mondo (Dino Hobbes Cecchini); Casello n.3 (Giorgio Ferroni).

- Realizzati a Torino:

  Anno 1944: Vivere ancora (Nino Giannini); Il processo delle zitelle (Carlo borghesio); Scadenza 30 giorni (Luigi Giacosi e Luigi Rovere).

  Anno 1945: La signora è servita (Nino Giannini); Si chiude all'alba (Nino Giannini); Porte chiuse (Fernando Cerchi e Carlo Borghesio)

- Realizzati a Genova: Caposaldo (Andrea Miano)

- Realizzati a Budrio: L'ultimo sogno (Marcello Albani)

- Realizzati a Montecatini: Aeroporto (Piero Costa)

 

 

La Cinematografia nel Nord Italia

 

Nelle sale cinematografiche del territorio del Nord Italia, amministrato dalla Repubblica di Salò ma sostanzialmente occupato dalle truppe tedesche, molti altri Film, oltre quelli gestiti dal Cinevillaggio di Venezia, sono in proiezione; sono produzioni tedesche, ungheresi, francesi spesso sponsorizzate dal governo nazista, e anche italiane, delle quali ci occuperemo.

Nell'elenco seguente, certamente non esaustivo, riporto i film prodotti in Italia e autorizzati alla proiezione con Nulla Osta della Repubblica di Salò, elencandoli in ordine di data di rilascio del Nulla Osta; molti di questi film sono anche stati prodotti e girati a Roma, poco prima dell'8 settembre, ma autorizzati successivamente dalla costituta Repubblica Sociale. Questi film, nei territori occupati dalle truppe anglo-americane, sono invece bloccati dalla censura del P.W.B. e interdetti alla proiezione fino a nuova revisione come si deduce dal documento con le Disposizioni operative relative agli spettacoli cinematografici cui si accennava precedentemente; un documento interessante è anche la comunicazione del P.W.B. del 28 febbraio 1945, riguardante tutti i film della Bassoli, che detta le condizioni per il loro dissequestro.

 

- Tristi amori (Carmine Gallone); girato a Cinecittà, è stato proiettato nella sale con Nulla Osta della R.S.I. a partire dall'Ottobre '43

- Nebbie sul mare (Marcello Pagliero); Nulla Osta della R.S.I. l'11 ottobre 1943

- Tutta la vita in 24 ore (Carlo Ludovico Bragaglia); Nulla Osta della R.S.I. (?) il 29 ottobre 1943

- T'amerò sempre (Mario Camerini); girato a Cinecittà ottiene il Nulla Osta della R.S.I nel novembre 1943

- In cerca di felicità (Giacomo Gentilomo); Nulla osta della R.S.I. (?) dell'11 novembre 1943

- La moglie in castigo (Leo Menardi); autorizzato dalla R.S.I. il 20 novembre 1943

- Una piccola moglie (Giorgio Bianchi); girato a Cinecittà e autorizzato dalla R.S.I. il 29 novembre 1943

- Ho tanta voglia di cantare (Mario Mattoli); autorizzato dalla R.S.I. il 29 novembre 1943

- La prigione (Ferruccio Cerio); girato presso gli stabilimenti FERT di Torino e autorizzato dalla R.S.I. il 14 dicembre 1943

- Addio Amore (Gianni Franciolini); il film è andato in programmazione nel Nord Italia nel dicembre 1943; non c'è notizia dell'eventuale richiesta di Nulla Osta alla proiezione; la Domanda di Revisione è dell'11 maggio 1945 a guerra finita

Enrico IV (Giorgio Pastina) girato a Cinecittà a fine 1943 e proiettato a partire dal dicembre '43; Nulla Osta della R.S.I.

- Lacrime di sangue (Guido Brignone) girato presso i Teatri della Titanus di Roma ma autorizzato dalla R.S.I. l'8 febbraio '44; proiettato anche nei territori liberati in quanto autorizzato dal P.W.B.

- Apparizione (Jean De Limur); è l'ultima pellicola girata a Cinecittà prima dell'8 settembre 1943. Nulla Osta della R.S.I il 9 febbraio '44

- Circo equestre Za Bum (Mario Mattoli); Nulla Osta della R.S.I. il 10 marzo 1944.

- Vietato ai minorenni (Mario Massa-Domenico Gambino), girato negli stabilimenti Titanus della Farnesina a Roma, ottiene il Nulla Osta della R.S.I. il 17 marzo 1944

- Squadriglia bianca (Jon Sava); Nulla Osta della R.S.I. il 31 marzo 1944

- Ossessione (Luchino Visconti); Nulla Osta della R.S.I. il 20 aprile 1944, anche se la prima richiesta è dell'8 maggio 1943

- Tre ragazze cercano marito (Duilio Coletti); girato a Cinecittà è stato proiettato nelle sale con Nulla Osta della R.S.I. rilasciato l'1 maggio 1944

- Nessuno torna indietro (Alessandro Blasetti); girato a Roma all'inizio del '43 negli stabilimenti della Scalera; Nulla Osta il 4 dicembre 1944

 

La Cinematografia romana

 

La situazione politico-amministrativa della città di Roma, e più in generale del territorio che via via le truppe anglo-americane vanno conquistando, è particolarmente mutevole:

- Nel luglio '43 viene sfiduciato il Governo di Benito Mussolini;

- Nel settembre dello stesso anno il Governo italiano firma con le truppe d'invasione, gli Alleati, l'armistizio;

- Dal settembre '43 al giugno '44 la Città è sotto il controllo degli ex alleati tedeschi;

- Nel giugno '44 la Città viene liberata dai Nazisti e passa sotto il controllo effettivo degli Alleati.

- Nell'aprile '45 l'Italia viene definitivamente liberata dalle truppe naziste e si insedia il Governo italiano; il P.W.B. cessa ufficialmente le sue funzioni. Un esame puntuale delle schede dei film mostra nel dettaglio le funzioni questo organismo e l'impatto che esso ha avuto nella storia della Cinematografia italiana di quel periodo.

I film sono riportati secondo l'ordine cronologico di data della Domanda di richiesta del Nulla Osta alla proiezione o di Rilascio dello stesso; non sempre è disponibile l'una o l'altra, ma le due date sono solitamente molto vicine. In ciascuna scheda sono forniti elementi più dettagliati circa l'ottenimento dello stesso, le eventuali Note di censura o il divieto alla distribuzione.

 

- Noi vivi (Goffredo Alessandrini); produzione Scalera Film, Era Film. Nulla Osta del 18 novembre 1942

- Carmela Flavio Calzavara); produzione Nazionalcine. Nulla Osta dell'1 dicembre '42

- Labbra serrate (Mario Mattoli); produzione Manenti film. Nulla Osta del 12 dicembre '42

- Stasera niente di nuovo (Mario Mattoli); produzione Italfines. Nulla Osta del 12 dicembre '42

- Quattro passi fra le nuvole (Alessandro Blasetti); produzione Cines. Nulla Osta del 28 dicembre '42

- Il nemico (Guglielmo Giannini); produzione Cines. Nulla Osta del 4 gennaio 1943

- L'usuraio (Harry Hasso); produzione Bassoli Film. Domanda del 25 gennaio '43

- L'uomo dalla croce (Roberto Rossellini); produzione Continentalcine. Nulla Osta del 30 gennaio 1943

- Dente per dente (Marco Elter); produzione Atlas Zeta. Nulla Osta del 2 febbraio '43

- Signorinette (Luigi Zampa); produzione A.T.A.Film, Imperial Film. Nulla Osta del 3 febbraio '43

- Gelosia (Ferdinando Maria Poggioli); produzione Cines, Universalcine. Nulla Osta del 3 febbraio '43

- La donna del peccato (Harry Hasso); produzione Bassoli Film. Nulla Osta del 5 febbraio '43

- Turno di notte (J.Faurez, B.Randone); produzione E.I.A. Autorizzazione alla realizzazione del soggetto del 22 febbraio '43.

  Nulla Osta alla proiezione del 7gennaio 1946.

- Zazà (Renato Castellani); produzione Lux film. Nulla Osta del 28 marzo '43

- Grattacieli (Guglielmo Giannini); produzione Cines. Domanda dell'1 aprile '43

- Il treno crociato (Carlo Campogalliani); produzione Scalera Film. Nulla Osta dell'8 aprile '43

- I trecento della settima (Mario Baffico); produzione Nettunia. Nulla Osta 9 aprile '43

- Canal grande (Andrea Di Robilant); produzione Sol Film, Universalcine. Nulla Osta 13 aprile '43

- Due Cuori (Carlo Borghesio); produzione Dora Film. Nulla Osta del 20 aprile '43

- Febbre (Primo Zeglio); produzione Bassoli Film. Nulla Osta del 15 maggio '43

- La vita è bella (Carlo Ludovico Bragaglia); produzione Fono Roma. Nulla Osta del 25 maggio '43

- Campo de' fiori (Mario Bonnard); produzione CINES. Nulla Osta del 16 giugno '43

- La fornarina (Enrico Guazzoni); produzione Consorzio E.I.A. Domanda del 18 giugno '43

- I nostri sogni (Vittorio Cottafavi); produzione Iris Film. Nulla Osta del 26 giugno '43

- Non sono superstizioso ma ..,(Carlo Ludovico Bragaglia);produzione ACI. Nulla Osta del 2 agosto '43

- L'ultima carrozzella (Mario Mattoli); produzione Artisti Associati. Nulla Osta del 17 agosto '43

- Silenzio si gira (Carlo Campogalliani); produzione Itala film. Nulla Osta il 23 agosto '43

- Senza una donna (Alfredo Guarini); produzione Excelsa Film. Nulla Osta del 23 agosto '43

- Accadde a Damasco (Primo Zeglio); produzione C.E.I.A.P. Nulla Osta del 7 settembre '43

- La vispa teresa - (Mario Mattoli); produzione Excelsa Film. Nulla Osta del 24 novembre '43

- Il fiore sotto gli occhi (Guido Brignone); Generalcine. Domanda del 21 ottobre 1944

- Resurrezione (Flavio Calzavara); produzione Scalera film. Domanda del 4 novembre '44

- Macario contro Zagomar (Giorgio Ferroni); produzione Incine - Scalera Film. Domanda 14 novembre '44

- I dieci comandamenti (Giorgio Walter Chili); produzione Film Religiosi. Domanda del 30 marzo 1945

- La porta del cielo (Vittorio De Sica); produzione Orbis Film. Domanda del 14 aprile '45

- L'abito nero da sposa (Luigi Zampa): produzione Vi-Va Film. Domanda del 30 aprile '45

- La sua strada (Mario Costa); produzione Prora Film. Domanda dell'11 luglio '45

- Roma città aperta (Roberto Rossellini); produzione Minerva Film. Domanda del 4 settembre '45

- Giorni di gloria (Mario Serandrei, Giuseppe De Santis, Marcello Pagliero, Luchino Visconti); produzione Titanus. Domanda dell'1 ottobre '45

- Un americano in vacanza (Luigi Zampa): produzione Lux-Castrignano Film. Domanda del 15 dicembre '45

- Includo in questo gruppo anche i film:

- Uomini e cieli (Francesco De Robertis), iniziato nel 1943 ma interrotto in fase di montaggio dopo l'8 settembre e ultimato a guerra finita.; Nulla Osta del 15 dicembre 1945.

- Uomini senza domani (Gianni Vernuccio), iniziato a Milano durante il periodo della Repubblica di Salò ma ultimato a Roma, a guerra finita; Nulla Osta del 12 agosto 1947.

 

Fondamentale per la ricerca delle informazioni dei film citati è stata la documentazione consultabile sui siti online:

[63] https://cinecensura.com/

[64] https://www.italiataglia.it/