La Cinematografia romana

La Trama: un giovane e fortunato compositore (De Sica) ama riamato la propria moglie alla quale mostra un particolare attaccamento tanto da essere paragonato da un amico libertino ad un ippocampo, simbolo ittico (perchè riferito alla fauna marina) della fedeltà coniugale. Ma un insieme di circostanze fa sì che l'armonia coniugale si rompa e il protagonista, per far tornare il sereno in famiglia e riacquistare l'amore della moglie, deve ammettere di averla tradita mentre in realtà ha rifiutato, per il suo innato senso di fedeltà, i favori di una avventuriera invaghitasi di lui.

 

Alcune recensioni del tempo sono riportate sulla Scheda De Sica n.70

 

 

 

Foto concessa da Sacwebphoto

 

L'ippocampo (1943)

 

Regia: Giampaolo Rosmino

 

 

Revisione Cinematografica:

- Nulla Osta del 4 novembre 1943. Non sono state trovate informazioni di dettaglio sul rilascio del Nulla Osta: quale era l'ente preposto al rilascio e da chi è stato firmato? Il Direttore Generale per la Cinematografia del Governo Fascista Eitel Monaco da pochi giorni, dopo l'8 settembre, aveva cessato il proprio incarico rendendosi irreperibile.

- Viene quindi assoggettato alla censura del PWB ma dallo stesso PWB autorizzato alla proiezione come risulta dalla nota della seconda Revisione con relativo Nulla Osta del 24 agosto 1944 che recita "La commissione di censura dopo aver visionato il film emarginato, ritiene di poterlo includere fra i film di libera circolazione".

- La terza revisione da parte del  Sottosegretariato per la stampa e l'informazione del Governo italiano, a firma Vincenzo Calvino, è del 7 settembre 1945: "Revisionata di nuovo la pellicola nulla osta alla sua circolazione".

 

E' uno dei pochi film autorizzati alla proiezione dal PWB  nel periodo di occupazione compreso tra il giugno '44 e l'aprile '45. Il film viene proiettato nelle sale agli inizi del 1945.