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L'ippocampo (1943)
Regia: Giampaolo Rosmino
Soggetto:
dalla omonima commedia di Sergio Pugliese
Critica cinematografica:
il film ebbe giudizi molto contraddittori
- " Da una
semplice e onesta commedia di Sergio Pugliese è tratto
lo spunto di questo confuso, pacchiano, filmetto.
Montaggio, dialogo, sceneggiatura saltano di palo in
frasca e la regia di Rosmino scappa frettolosa e
zoppicante. Avremmo preferito che questo film fosse
eternamente rimasto nei magazzini del più oscuro
dimenticatoio"
[ Fabrizio Sarazani,
Il Tempo
di Roma, 9 febbraio 1945]
- "... il
film è abbastanza scorrevole e piacevole, quantunque
intrusioni rivistaiole talvolta disturbino; e si vale
della facile e intonata recitazione del De Sica, del
Viarisio, della Mercader e della Baarova"
[Mario Gromo, La Stampa,
17 novembre 1945]
-
" Gli sceneggiatori si sono lasciati sfuggire, a
nostro parere, un'ottima occasione per fare un
film molto divertente: quella di dare sviluppo
alla paradossale situazione in cui viene a
trovarsi il protagonista. Invece gli
sceneggiatori si sono indugiati su situazioni
scontate senza andare oltre, senza farne il
perno di una girandola di trovate
accontentandosi di ammannirci una pietanza
casalinga invece di un gustoso manicaretto. In
ogni modo il film è scorrevole e riesce a
strappare qualche risata"
[Pier Luigi
Melani,
Il Messaggero,
9 febbraio 1945]
-
" Da una piacevole commedia (1942) di Sergio
Pugliese, Gian Paolo Rosmino ha preso lo spunto
per un filmino appena scorrevole, con un buon
Vittorio De Sica" [Il Morandini,
Dizionario dei Film]
Il film girato
negli stabilimenti Scalera di Roma nel 1943 è stato proiettato
al pubblico solo nel 1945 per i noti avvenimenti bellici. |
Trama:
un
giovane e fortunato compositore (De Sica) ama riamato la propria
moglie alla quale mostra un particolare attaccamento tanto da
essere paragonato da un amico libertino ad un ippocampo, simbolo
ittico (perchè riferito alla fauna marina) della fedeltà
coniugale. Ma un insieme di circostanze fa sì che l'armonia
coniugale si rompa e il protagonista, per far tornare il sereno
in famiglia e riacquistare l'amore della moglie, deve ammettere
di averla tradita mentre in realtà ha rifiutato, per il suo
innato senso di fedeltà, i favori di una avventuriera
invaghitasi di lui.

Foto
concessa da Sacwebphoto
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