Anna Magnani

Roma città aperta  (1945)

Regia: Roberto Rossellini

 

 

La Trama: durante l'occupazione nazista di Roma, la polizia tedesca è sulle tracce dell'ingegner Manfredi (Marcello Pagliero), capo di un manipolo di partigiani. Fuggito in tempo ad una retata in cui la gestapo arresta il suo amico tipografo antifascista Francesco e la sua donna Pina (Anna Magnani) viene uccisa da una raffica di mitra, egli trova rifugio a casa di don Pietro (Aldo Fabrizi), un parroco di periferia attivo nella lotta contro i nazisti. Ma a seguito di una delazione l'ingegnere e il prete vengono arrestati. Sottoposti a torture per costringerli a rivelare i nomi dei loro compagni, i due resistono e, mentre il giovane perde la vita sotto tortura, don Pietro viene condannato alla fucilazione.

 

Immortale la sequenza della Magnani che viene falciata da una raffica di mitra mentre insegue la camionetta che trasporta via il suo uomo; il personaggio è ispirato ad una donna italiana, Teresa Gullace, uccisa dai nazisti mentre tentava di parlare al marito prigioniero dei tedeschi. L'interpretazione della Magnani è totale e coinvolgente; l'artista si immerge completamente nel personaggio, lo vive interiormente e, si narra, anche la caduta sul selciato romano diventa reale... E' la prima volta che una donna partecipa con la propria fisicità alla ribellione contro le ingiustizie e i soprusi della guerra e la Magnani diventa il simbolo di un'Italia che, stanca di subire, si ribella e  combatte per le più elementari libertà. E' l'immagine che farà conoscere Anna Magnani al mondo intero e che la consacrerà quale simbolo del nascente Realismo.

 

Nastro d'argento 1946 quale migliore attrice non protagonista.

 

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