Locandina 33x70
Palma d'ora 1951 al Festival di Cannes e Miglior film straniero del 1951 per i Critici di New York
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De Sica in Mostra |
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Miracolo a Milano (1951)
Regia: Vittorio De Sica
La trama: proprio come nelle favole, Totò nasce sotto un cavolo e viene adottato da una buona vecchina che purtroppo muore troppo presto. Il bambino viene messo in un orfanotrofio da cui ne esce già da giovanotto. Senza una casa si unisce ad un gruppo di poveri, accampati in una zona abbandonata della periferia milanese; con la sua profonda bontà si conquista le generali simpatie e si forma una comunità animata da spirito fraterno. Un giorno un getto di petrolio esce dal terreno abusivamente occupato dai poveretti: avutone notizia, il ricco proprietario con l'intervento della forza pubblica cerca di cacciarne gli occupanti. Invocato da Totò, lo spirito della vecchina scende dal cielo e gli consegna una colomba bianca; col suo aiuto Totò compie i miracoli più sorprendenti: i poliziotti sono sbaragliati ed ogni desiderio dei poveri viene esaudito; infine messosi alla testa di tutti i poveri e gli sfrattati compie il miracolo più straordinario: a cavallo delle scope partono tutti in volo verso un paese più giusto "dove buongiorno vuol dire veramente buon giorno".
"Il film potrebbe sembrare una parentesi grottesca e surrealistica dell'attività artistica di De Sica e Zavattini, tutta rivolta all'impegno realistico delle opere precedenti e del successivo Umberto D, se non fosse invece, ad un esame più attento, un'interpretazione in chiave fantastica della stessa realtà sociale ed umana che è alla base di tutto il cinema neorealistico. E' evidente che in questo film l'impronta zavattiana è preponderante; il suo gusto per l'assurdo e il grottesco, per la battuta di spirito e la situazione limite sono presenti in ogni episodio del film, ne condizionano i personaggi e la storia; ma De Sica ha saputo evitare gli stridori della narrazione in una visione più piana delle cose, in una più immediata partecipazione umana e sentimentale alle vicende dei personaggi" [20].
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