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" ....
Finisce sempre così vorrebbe essere un'operetta
cinematografica ... qualora il soggetto fosse più ricco di
interesse e il regista fosse più provveduto. Infatti egli
dimostra di non conoscere la tecnica cinematografica più
elementare; la tecnica degli attacchi tra quadro e quadro, molto
spesso legati l'uno all'altro da dissolvenze incrociate. Così
non accade quasi mai di vedere una esatta relazione tra i piani
e spesso gli attacchi sul movimento sono sbagliati. Nei lunghi
quadri che divengono necessariamente teatrali si nota tuttavia
qualche intenzione, circa il tono che il regista voleva
raggiungere. È stato molto aiutato in ciò dall'attore Vittorio
De Sica, la cui recitazione risulta particolarmente misurata"
[Anonimo,
Bianco e Nero
n. 3, marzo 1940, pag. 89].

Foto concessa da
Sacwebphoto
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