I film di Pier Paolo Pasolini

Trama: Mamma Roma, una prostituta non più giovane, decide di abbandonare il mestiere; vuole cominciare una nuova vita insieme al figlio Ettore, cresciuto in campagna e ignaro della 'professione' della madre. Compra una casa alla periferia di Roma ed ottiene la licenza per gestire un banco al mercato rionale; cerca inoltre di allontanare il figlio dagli amici di strada, indirizzandolo verso un lavoro onesto che gli garantisca un sicuro avvenire. Ma il vecchio protettore la perseguita e la spinge di nuovo sul marciapiede, minacciandola di raccontare la verità a Ettore; questi, venuto a conoscenza del vecchio passato di sua madre, lascia il lavoro e riprende la sua vita fatta di espedienti e piccoli furti; dopo uno di questi, una radiolina rubata in ospedale, viene legato, febbricitante, in un letto di contenzione dove muore dopo una lunga agonia.

 

Questo film, come Accattone, è ambientato nella periferia romana, anche se le scene si spostano dalla borgata alla periferia popolare del boom edilizio, con i suoi casermoni tutti bianchi e anonimi; Mamma Roma ambisce ad un riscatto sociale e da prostituta proletaria cerca una integrazione nel ceto piccolo borghese, quello delle abitazioni dell'INA Case e dei lavori, umili sì ma onesti, come quello della 'fruttarola' del mercato in piazza o del cameriere in trattoria.

Ma questo tentativo di riscatto sociale, che sembrerebbe racchiudere in sè un germe d'ottimismo, una nota di speranza, è illusorio; la simbiosi tra i due mondi è impossibile e sfocerà in tragedia. Nel dialogo tra Mamma Roma e il parroco del quartiere, a cui la donna si rivolge affinchè la aiuti a trovare un lavoro per figlio, il regista lascia intravedere questa impossibilità. Chiede il prete: "Ma cosa sa fare vostro figlio? Ha studiato, ha imparato qualche mestiere? ". Alla risposta negativa della madre aggiunge: "Ma allora è difficile. Tutto quello che posso fare è mandarlo in cantiere come manovale ". Ma la proposta non è ritenuta soddisfacente dalla madre che cerca "un lavoro decente, un  lavoro che gli possa dare un avvenire". Conclude il prete: "Ma allora non volete capire! Voi avete delle gravi responsabilità nei confronti di vostro figlio. Dove le mettete queste vostre responsabilità? ...dovete cominciare con umiltà, da zero. Mandarlo a scuola, insegnargli un mestiere, questo è quello che conta".

" La bramosia di riscatto della protagonista, decisa a ripulirsi dal proprio immorale passato attraverso una conversione esclusivamente materiale in signora perbene, costituisce il fondamentale errore di valutazione non solo suo, ma di un’intera società, secondo il pensiero di un regista che nell’Italia dei primi anni ’60 è facile capire come apparisse pericolosamente controtendenza, oggi tragicamente profetico" [34].

Mamma Roma (1962)

Regia: Pier Paolo Pasolini

Soggetto: Pier Paolo Pasolini

Sceneggiatura: Pier Paolo Pasolini, Sergio Citti per i dialoghi

Locandina 33x70