Neorealismo e dintorni

La trama: la famiglia di Carlo, maestro elementare all’istituto Regina Margherita di Roma, non è esente dai problemi di tutti giorni e lotta quotidianamente per la sopravvivenza; insegnante con misero stipendio e con famiglia a carico da mantenere, combatte la sua battaglia affinchè a Montecitorio  varino la legge per l’aumento degli stipendi: mantenere una casa in affitto e sfamare sei bocche è veramente un’impresa gravosa.

Allo stesso tempo, combatte con il padrone di casa che,  senza un minimo di pietà, chiede che gli siano pagati i mesi arretrati di affitto, tanto da intimare lo sfratto e cedere l'appartamento a nuovi acquirenti.

L'incontro con un principe indiano cambia la vita di Carlo. Gli fa da guida turistica per Roma:  Fori imperiali, Appia Antica, Catacombe di San Sebastiano e San Callisto, chiesa del Velabro. Quì il povero Carlo dovrà restituire una reliquia rubata dal principe, maniaco collezionista di ricordi dei luoghi visitati.

In ricordo di quella giornata, il sultano regalerà ai bambini di Carlo un elefante. Immaginabili le reazioni del condominio e del padrone di casa! Ma come in tutte le fiabe, il lieto fine trionfa: Carlo riesce ad avere un piccolo aumento, compra a tutti i bimbi abiti e scarpe nuove e affitta un piccolo spazio al giardino zoologico per il loro elefante.


Il titolo originale di Buongiorno elefante viene sostituito da Sabù principe ladro per ragioni puramente commerciali: si pensava così di meglio promuovere il film evidenziandone la partecipazione, anche se in realtà marginale, di Sabù, giovane star cinematografica del tempo (aveva interpretato la parte di Mowgli in Il libro della giungla). Entrambi i due titoli restano in ogni caso fuorvianti.

C'è in questo film l'elemento surreale e fiabesco dell'elefante ospitato in un angusto appartamento romano; ma questo non deve stupire: l'anno precedente Cesare Zavattini, cui si deve il soggetto e la sceneggiatura, aveva partorito un'altra opera, anch'essa fiabesca e surreale, quale Miracolo a Milano, film capolavoro del neorealismo italiano. E come in questo, anche in Buongiorno elefante il contesto è credibile e realistico: in una Roma pre-industriale e in fase di ricostruzione si racconta il destino di un maestro elementare, Carlo, sposato con quattro figli che deve far fronte a un’umiliante indigenza economica: vive in affitto sotto la costante minaccia di sfratto, spera nei lavori parlamentari in corso per aumentare gli stipendi degli insegnanti, e intanto riesce a tirare avanti facendosi forte di uno spirito sognante e immaginifico. Il maestro ricorda molto il profilo del travet, schiacciato da emergenti meccanismi produttivi che riducono l’esistenza a una serie di umiliazioni e rinunce. A ciò concorre ovviamente la situazione politico-sociale di un’Italia devastata, di cui ritroviamo tutti i luoghi più noti: la crisi degli alloggi, le grane con gli affitti, la lentezza e l'inadeguatezza delle giovani istituzioni repubblicane nel far fronte agli enormi problemi della gente.

Anche questo film, poco conosciuto, è una piccola perla del filone neorealista italiano.

 

Buongiorno elefante - Sabù principe ladro

 (1952)

 

Regia: Gianni Franciolini

 

 

 

 

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