Neorealismo e dintorni

Anselmo ha fretta (1949)

Regia: Gianni Franciolini

 

Il soggetto, di Cesare Zavattini, fa venire alla mente Quattro passi tra le nuvole, diretto da Alessandro Blasetti, film in cui lo stesso Zavattini fu coautore del soggetto e della sceneggiatura; anche quì il protagonista incontra una ragazza sedotta e abbandonata e se ne prende cura, affrontando tutti i rischi di un fraintendimento delle proprie buone azioni.

Il film è una favola garbata sull'egoismo dell'uomo, affrontata con quella leggerezza e quell'atmosfera che colloca quest'opera nel cosiddetto filone del Neorealismo rosa ; è chiara l'impronta favolistica di Zavattini, quel tono fiabesco che accentuerà in altri successivi film, quali Buongiorno elefante, ancora di Franciolini, o Miracolo a Milano di De Sica.

 

La trama: Anselmo, proprietario di una piccola azienda, parte da Roma con la sua macchina per recarsi in un paese non lontano, dove sposerà Donata, figlia di un ricco proprietario terriero. Giunto nei pressi di un ponte, viene fermato da alcuni contadini: una donna s'è gettata nel fiume; Anselmo sceso sul greto del torrente la trae in salvo. Vorrebbe proseguire, ma i contadini vogliono liberarsi della ragazza, che mostra i segni di una imminente maternità; Anselmo è costretto a prenderla con sé e finisce con l'affidarla alle suore di un vicino convento. Arriva al paese con tre ore di ritardo e le nozze vengono subito celebrate. Lo sposo racconta la sua avventura, ma un cugino della sposa, incaricato da Anselmo di cercare un'ostetrica, fa scoppiare lo scandalo; nessuno gli crede e tutti lo credono un seduttore sottrattosi alle proprie responsabilità. La partenza degli sposi è rimandata: Donata non vuol più saperne di lui. Questi torna al convento e trova che la donna ha avuto un bambino e si è rasserenata. Egli stesso riprende coraggio e torna da Donata, che finalmente gli crede e si riconcilia con lui.

 

 

Locandina 33x70