Sono trascorsi venticinque anni dalla scomparsa di Ugo Tognazzi; un quarto di secolo che non è bastato a farci dimenticare questo straordinario e versatile interprete dalla lunghissima carriera, segnata da più di 150 film in cui Tognazzi mette in evidenza le sue doti di attore completo; spontaneo nei ruoli grotteschi e caricaturali della sua prima stagione artistica, grande interprete in quelli drammatici e complessi della maturità.

Ugo Tognazzi nasce a Cremona nel 1922. Appassionato di recitazione sin da giovanissimo si impegna nella Filodrammatica cittadina e, sotto le armi,  in attività di intrattenimento dei commilitoni con spettacoli di barzellette e imitazioni. A partire dal 1945, scritturato da una compagnia, entra nel mondo del teatro dove il giovane comico si fa presto strada arrivando a recitare con Macario e la Masiero.  Inizia il suo debutto cinematografico nel 1951 con “I cadetti di Guascogna”, a fianco di Walter Chiari, attore in quegli anni di consolidata notorietà.  Nello stesso anno conosce Raimondo Vianello e i due formano una coppia comica che darà luogo a innumerevoli film. E’ il periodo delle commedie brillanti  che durerà ininterrottamente sino al 1961 con ben 38 film diretti da registi quali Giorgio Simonelli, Roberto Montero, Mario Mattoli, Marino Girolami; il Suo è un ruolo prevalentemente comico, istrionesco, fatto di gag e battute, talvolta genuinamente divertenti, altre volte scontate. La svolta nella carriera artistica dell’attore avviene nel 1961 con “Il federale” di Luciano Salce. Qui Tognazzi interpreta il personaggio Arcovazzi, fascista della prim’ora, camerata integerrimo e per questo anche divertente, ma ricco di umanità e di buon cuore; un personaggio quindi complesso, con un rilievo anche drammatico, che ben mette in evidenza le sue capacità professionali; il Cinema si accorge che Ugo Tognazzi può essere un Attore a tutto tondo.