I film di Pier Paolo Pasolini

I racconti di Canterbury (1972)

Regia: Pier Paolo Pasolini

Sceneggiatura, Musica: Pier Paolo Pasolini

Orso d'oro al festival di Berlino 1972

 

Locandina 33x70

 

Manifesto 100x140 di una riedizione degli anni '80

Trama: i componenti di un gruppo di pellegrini diretti a Canterbuy allietano il viaggio raccontando a turno delle novelle.

I racconti di Canterbury è il secondo film di quella che lo stesso regista definì la 'Trilogia della vita' che comprende anche Decameron e Il fiore delle Mille e una notte. La fonte sono, questa volta, le novelle di Geoffrey Chaucer, del quale nel film Pasolini stesso ricopre il ruolo. 
Su alcuni aspetti relativi alle origini letterarie del film, il regista risponderà così in un'intervista: "I racconti di Canterbury sono stati scritti quarant'anni dopo il Decameron ma i rapporti tra realismo e dimensione fantastica sono gli stessi, solo Chaucer era più grossolano di Boccaccio; d'altra parte era più moderno, poiché in Inghilterra esisteva già una borghesia, come più tardi nella Spagna di Cervantes. Cioè esiste già una contraddizione: da un lato l'aspetto epico con gli eroi grossolani e pieni di vitalità del Medioevo, dall'altro l'ironia e l'autoironia, fenomeni essenzialmente borghesi e segni di cattiva coscienza". 
All'inizio del film, Chaucer/Pasolini si unisce idealmente ai molti pellegrini diretti all'Abbazia di Canterbury; in seguito Pasolini rappresenterà il narratore che, all'interno di uno studio, penserà e scriverà i racconti. 
I temi di Canterbury sono, come in Decameron, sesso, amore e morte, con un'accentuazione di quest'ultimo: in tutti gli episodi, viene infatti rappresentato un funerale, o un assassinio, o un condannato a morte, o un moribondo. 
Pasolini affronta poi con grande ironia i temi della violenza esercitata dalla ricchezza, e dell'immoralità del potere. La sgradevolezza dei personaggi dei ceti 'alti' è messa in particolare risalto da un trucco molto pesante, carico, volgare. 
Nella gente comune (come al solito Pasolini utilizza attori non professionisti) si ritrovano la stessa gestualità, le stesse espressioni e fisionomie di quelle presentate in Decameron

 

 

Foto 50x70