Neorealismo e dintorni

La trama: Giovanni e Gaetano, due amici autisti, durante i viaggi che effettuano per conto del loro principale, trafficano in borsa nera. Ma mentre uno di essi, spregiudicato e senza scrupoli, riesce a fare quattrini con l'illecito commercio, l'altro, fondamentalmente onesto, non ne trae che modesti benefici e la moglie, invidiosa dell'agiatezza dei loro amici, gli rimprovera continuamente il suo scarso senso per gli affari. Per di più egli, di ritorno da un viaggio da Napoli, porta in casa Nello, un ragazzo orfano che ha raccolto scalzo e affamato per la strada. Dopo alcune recriminazioni la donna si affeziona al ragazzo il quale, dal suo canto, cerca di aiutare come può la famiglia. Un giorno il padre di Nello, che in seguito alla guerra era creduto morto, rintraccia il proprio figlio e poiché ha una azienda bene avviata prende con sé il generoso autista. Frattanto l'amico, scoperto dalla Polizia, deve scontare diversi mesi di prigione.

Il successo di pubblico riportato dal film induce a produrre un seguito, Abbasso la ricchezza, interpretato ancora da Anna Magnani e Virgilio Riento; ascesa  economica e ricaduta di una fruttivendola che, arricchitasi grazie alla borsa nera, perde tutto e ritorna al suo vecchio lavoro.

 

 

Manifesti 70x100

Abbasso la miseria (1945)

Regia: Gennaro Righelli

Il film va inquadrato nel clima sociale dell'immediato dopoguerra. Nonostante si tratti di una commedia, non mancano numerose inquadrature di macerie e di rovine delle città distrutte dai bombardamenti, riprese girate tra Roma e Napoli, e vi sono continui riferimenti ai problemi della borsa nera. Inoltre compaiono personaggi con inflessioni dialettali diverse, cosa che il nazionalismo fascista aveva bandito: ci sono il lombardo, il romanesco, il genovese, il napoletano ed il veneto. Tutto ciò, insieme a "la naturalezza degli attori, pur professionisti, e la verità delle situazioni e dei casi" [Pietro Bianchi - Oggi, 2 aprile 1946, riportato in Dizionario del Cinema Italiano di Chiti, Poppi - Gremese editore] ne fanno un film che può essere inquadrato all'interno della nascente poetica neorealista. Come commenta Morando Morandini: "Una delle prime commedie neorealiste in bilico tra il vecchio (le commedie anni Trenta di Righelli) e il nuovo (la riconoscibilità dell’ambientazione sociale: il quartiere dove tutti si conoscono e litigano alla maniera di Goldoni)".