Nell'album vengono passati in rassegna i Film musicali degli anni 40'-'50-'60 con particolare attenzione ai "Musicarelli", filone che  si sviluppa con una sua autonoma peculiarità in Italia alla fine degli anni ’50.

Il Cinema italiano ha da sempre rappresentato un Genere che possiamo generalmente definire Musicale, con commedie o vicende drammatiche costruite su canzoni o cantanti in voga; negli anni ’50 sono numerose le commedie a sfondo musicale, interpretate da cantanti di successo (Achille Togliani, Luciano Tajoli, Nilla Pizzi, Claudio Villa, Domenico Modugno… ) o semplicemente ispirate nel titolo a canzoni di successo (Maruzzella, Nel blu dipinto di blu, Caravan petrol...) che, senza affrontare temi impegnati, sviluppano le loro trame tra amori e gelosie giovanili, piccole disavventure, storie a lieto fine. Talvolta queste commedie sono la trasposizione sullo schermo di "musical" teatrali di successo, tra cui indimenticabili quelli di Garinei e Giovannini, come Attanasio cavallo vanesio (1953), Alvaro piuttosto corsaro (1954), Giove in doppio petto (1955) interpretati da attori del calibro di Renato Rascel, Delia Scala, Carlo Dapporto.

Nell'ambito musicale anche il filone “operistico” è stato largamente trattato: film ispirati a soggetti appartenenti al teatro, autobiografici o fedeli trasposizioni di opere liriche, spesso interpretate dagli stessi cantanti lirici che portano gli spettacoli sui palcoscenici teatrali, come Mario Del Monaco, Tito Schipa, Beniamino Gigli, Gino Bechi, Tito Gobbi, …; tema affrontato in realtà da pochi autori, tra cui il più prolifico certamente Carmine Gallone (Avanti a lui tremava tutta Roma, Il rigoletto,  Casta diva, Casa Ricordi , ...), ma anche Mario Costa (Il barbiere di Siviglia, Follie per l'opera, Pagliacci, ...),  Fernando Cerchio, Raffaele Matarazzo.

All'interno di questo Genere si sviluppa anche un filone che viene subito etichettato con l’appellativo di “Musicarello”, sembra in assonanza con “Carosello”, rubrica di sketch pubblicitari televisivi i cui protagonisti erano spesso gli stessi interpreti principali di questi nuovi film: giovani cantanti, che si esibivano con le loro canzoni di successo. La novità più significativa in questi film era l’inserimento nella trama di vicende attraverso cui si evidenziavano i nuovi conflitti generazionali. L’avvento del rock and roll tra i giovani statunitensi, a metà degli anni ’50, e la sua rapida diffusione in tutto il mondo occidentale, fu fondamentale in tal senso; il fenomeno fu infatti vissuto da costoro  come una rivolta nei confronti dei genitori ed in genere degli adulti, e questa tensione tra generazioni toccò in particolar modo il cinema italiano, da sempre sensibile all’elemento musicale.

Si può far iniziare questo genere di film nel 1960 con Urlatori alla sbarra di Lucio Fulci, con la coppia Mina - Celentano, cantanti già allora affermati; ancora l'anno precedente lo stesso regista aveva realizzato Ragazzi del juke box, sempre con Celentano ed altri noti cantanti, e nel 1961 Piero Vivarelli affida alla stessa coppia Io bacio... tu baci.  Successivamente la trama di questi film evolve: viene mantenuto il carattere di ribellione e contestazione con cui i giovani vivono le loro canzoni, ma affinchè ciò non risulti troppo esplicito e si possa raggiungere un pubblico più vasto, e quindi adulto, vengono affiancati agli attori-cantanti, adesso di seconda generazione (Gianni Morandi, Caterina Caselli, Patty Pravo, Rita Pavone, ...), caratteristi professionisti (Nino Taranto, Gino Bramieri,…), attori popolari noti anche al pubblico televisivo. I "Musicarelli" diventano così dei fotoromanzi sceneggiati in cui le storie dei protagonisti si mescolano con canzoni di successo, comicità popolare, situazioni grottesche.

Ancora qualche timido accenno di rivendicazioni giovanili per la libertà sessuale in Il ragazzo che sapeva amare con Patty Pravo e I Giganti, o di contestazioni scolastiche in Io non protesto, io amo con Caterina Caselli e in Non stuzzicate la zanzara con Rita Pavone, tutti del 1967; quando, alla fine degli anni '60, la contestazione giovanile da "domestica" e "scolastica" diventa politica e non più rappresentata da un genere musicale, questo filone si esaurisce. I film della coppia Al Bano - Romina (1967-70) segnano il ritorno alla melodia tradizionale e al cinema musicale dei decenni precedenti.