Nasce a Subiaco (Roma) il 4 luglio 1927.

E’ una delle dive italiane più popolari del periodo postbellico e certamente ha rappresentato, con la sua voglia di riscatto e di rivincita sul destino, le Donne italiane uscite dal dopoguerra. Nata in una famiglia prima agiata, ma caduta in ristrettezze economiche durante la guerra, la giovane Luigina mostra da subito un forte temperamento unito ad una grande ambizione e, trasferitasi con la famiglia a Roma, si iscrive all’Istituto di Belle Arti, decisa a sfondare nel mondo del Cinema. Il suo primo contatto con il mondo dello spettacolo avviene nel 1947, al concorso per Miss Italia, in cui si classifica terza, dopo Lucia Bosè e Maria Giovanna Canale; allo stesso concorso si erano presentate quell’anno anche Eleonora Rossi Drago e Silvana Mangano! La sua bellezza ed il suo fisico non erano passati inosservati. Venuta così alla ribalta comincia a lavorare a Cinecittà in piccoli ruoli: Aquila nera, Lucia di Lammermoor e Follie per l’opera (1947) di Mario Costa, film in cui viene notata e che segna l’inizio della sua attività di attrice. Gina Lollobrigida mostra da subito alcune doti fondamentali, che si esalteranno ancor di più nel corso della sua carriera: ha una straordinaria bellezza, mediterranea, e una spiccata personalità da prima donna, è allegra e dimostra di essere perfettamente a suo agio in ruoli molto diversi: zingare al centro di trame avventurose, contadinelle coinvolte in piccole storie paesane, ma anche ruoli drammatici; tra i suoi primi film Pagliacci (1948) di Mario Costa, Campane a martello (1949) di Luigi Zampa, , Alina (1950) di Giorgio Pastina, Cuori senza frontiere (1950) di Luigi ZampaAchtung banditi (1951) di Carlo Lizzani, Altri tempi (1951) di Alessandro Blasetti, La città si difende (1951) di Pietro Germi. Già in questi suoi primi film appare evidente la predisposizione dell’attrice ad assumere un ruolo da protagonista e protagonismo e bellezza culmineranno più avanti con la realizzazione del film La donna più bella del mondo (1955), in cui l’attrice porta sullo schermo la vita di Lina Cavalieri, da cantante di caffè a star dell'opera; il film, prodotto dalla stessa Lollobrigida, le vale per la sua interpretazione il premio David di Donatello, appena istituito; in una scena del film è la stessa Lollobrigida a cantare un’aria della Tosca. La grande notorietà le arriva qualche anno prima da Pane, amore e fantasia (1953) di Luigi Comencini, che le vale il Nastro d’argento, come migliore protagonista, per il personaggio cui darà vita, “la Bersagliera” rimasto indelebile nella storia del Cinema. Sono invece ruoli drammatici quelli interpretati  nei film La provinciale (1952) di Mario Soldati  e La romana (1954) di Luigi Zampa. Ormai Gina Lollobrigida è considerata sulla scena internazionale una Diva inarrivabile, anche se di riconosciuta estrazione italiana per l’affettuoso nomignolo “Lollo” con cui viene chiamata; così comincia ad alternare film prodotti in Italia con film girati in Francia, in Inghilterra e negli Stati Uniti dove, nel corso della sua attività,  lavorerà con attori quali Humphrey Bogart, Burt Lancaster, Tony Curtis, Frank Sinatra, Yul Brynner, e tanti altri. Tra i film girati all’estero Le belle della notte (1952) di Renè Clair, Il tesoro dell’Africa (1953) di John Huston, Trapezio (1956) di Carol Reed in cui volteggia con aderentissimi costumi circensi, Notre Dame de Paris (1956) dove è la bella zingara Esmeralda, Sacro e profano (1959)Salomone e la regina di Saba (1959) il colossal di King Vidor, La donna di paglia (1964). Un secondo David di Donatello lo riceve nel 1963 per la sua interpretazione di Paolina Borghese in Venere imperiale (1962) di Jean Delannoy ed ancora un terzo David nel 1969 per Buonasera, signora Campbell di Melvin Frank. Contemporaneamente sono innumerevoli i film girati in Italia: La bellezza d’Ippolita di Giancarlo Zagni, Le bambole e Un bellissimo novembre di Mauro Bolognini, Io, io, io.. e gli altri di Alessandro Blasetti, ecc. Nel 1972 la ritroviamo in una produzione realizzata per la TV, Pinocchio di Luigi Comencini: con una parrucca dai lunghi capelli azzurri è l’indimenticabile Fata Turchina. Comincerà quindi a diradare i suoi impegni cinematografici per dedicarsi alla fotografia e alla scultura. Nel 1996 riceve il David di Donatello alla carriera insieme a Vittorio Gassman.