Marisa Allasio
Nasce a Torino il 14 luglio 1936.
La prima apparizione dell’attrice è
in un una piccola parte del film di Mario Costa del 1953, Perdonami,
con Raf Vallone ed Antonella Lualdi; nei manifesti pubblicitari non
compare neanche il suo nome. Il primo film di rilievo è invece Cuore
di mamma di Luigi Capuano; dopo alcune più modeste interpretazioni,
Le diciottenni, Ragazze d’oggi, Maruzzella, l’attrice acquista
notorietà grazie a Dino Risi con Poveri ma belli del 1957, in
cui interpreta Giovanna, una ragazza che gioca con gli uomini, Maurizio
Arena e Renato Salvatori, conscia della propria prorompente bellezza.
Questo suo personaggio riscuote un grandissimo successo: è un nuovo tipo
di donna “moderna”, in apparenza spregiudicata e spigliata con gli
uomini, che, grazie alla sua malizia ed avvenenza, cerca di uscire dai
soffocanti confini della vita familiare e di conquistare la propria
libertà sessuale. Siamo a metà degli anni cinquanta e l’attrice
interpreta le aspirazioni delle donne ad una maggiore indipendenza e
visibilità sociale, anche se rimane in fondo ancorata ai solidi principi
morali di una società piccolo-borghese. Sono questi anni di transizione:
le protagoniste dei film non sono più eroine tragiche, ma fanciulle
belle e di belle speranze, indipendenti sì ma in cerca del giovane da
sposare; sono espressioni di un’Italia che vuole superare gli anni
difficili descritti dal Neorealismo prima maniera e si avvia alla
ricostruzione e al benessere economico; Marisa Allasio interpreta la
protagonista tipica di quegli anni, del così detto “Neorealismo rosa”
che apre alla cinematografia nostrana la strada della “Commedia
all’italiana”.
Le successive interpretazioni
ripropongono lo stesso personaggio: Marisa la civetta, una
commedia di Mauro Bolognini che, con la sceneggiatura di Pier Paolo
Pasolini, porta nel film una ambientazione più rivolta alla realtà di
certi ambienti sociali, i ferrovieri e i militari; Susanna tutta
panna il cui titolo si riferisce ad una pasticciera, Susanna,
depositaria di una ricetta segreta di torta alla panna; Belle ma
povere, un seguito al femminile del precedente film di successo.
Partecipa a pochi altri film, in cui rimane fedele al proprio
personaggio: Arrivederci Roma, Camping, Carmela è una bambola,
Venezia la luna e tu, e nel 1958, sposatasi, abbandona
definitivamente il cinema.
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