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				Novecento (1976) 
				  
				Regia: 
				Bernardo Bertolucci 
				  
				La 
				Trama: 
				 In un 
				paese della Bassa Emilia nascono, agli albori del '900, Alfredo 
				Berlinghieri e Olmo Dalcò: il primo, futuro erede dei beni 
				terrieri di famiglia, il secondo figlio di una contadina e di padre ignoto; 
				tra i due ragazzi si consolida un forte legame che sopravvive, nonostante le vicende familiari e sociali di 
				mezzo secolo traccino un solco sempre più profondo fra padroni e 
				braccianti. Olmo si unisce alla maestrina Anita (Stefania 
				Sandrelli), fervente politicante rossa che muore dando alla luce 
				una bambina; egli fugge dal paese dopo aver contrastato l'azione 
				di squadracce fasciste che certamente si sarebbero vendicate di 
				lui. Alfredo, dopo il suicidio del nonno e la morte del padre, 
				diviene il Padrone; sposa Ada, dolce e stravagante, che lo 
				abbandona quando s'avvede che il marito è inesorabilmente 
				divenuto un classico padrone-tiranno. Ma la colpa maggiore di 
				Alfredo è stata quella di non avere allontanato per tempo il 
				fattore ingaggiato dal padre, un certo Attila, fascista e cinico 
				arrivista, tra l'altro amante di una cugina di Alfredo. Nel '45, 
				in coincidenza con la Liberazione, Olmo ritorna e guida i 
				contadini nella rivolta contro la famiglia dell'amico: Attila 
				viene ucciso; Alfredo condannato simbolicamente a morte. Quando 
				giungono i rappresentanti del C.N.L. i contadini consegnano le 
				armi. Alfredo e Olmo invecchieranno insieme bisticciando 
				amichevolmente.
 "Metafora di mezzo secolo di storia, con cui Bertolucci esercita 
				il diritto di trasfigurare in visione l'idea che a torto o a 
				ragione se ne è fatta, non importa molto se 'Novecento' è meno 
				fedele alla storia di quanto si potrebbe pretendere da un 
				documentario. Preme invece che abbia una sua tenuta fantastica, 
				una sua magnificenza di romanzo fiume per immagini, una potenza 
				di chiaroscuro che esprime la drammaticità degli eventi, e sia 
				pure melodrammaticità, vista la destinazione popolare 
				dell'opera" [Giovanni Grazzini - Cinema '76].
 
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