L'album è un omaggio all'attrice che più di ogni altra ha inciso con la sua immagine sulla storia del costume, icona di una nuova e controversa femminilità, fatta di trasgressione e conformismo, provocazione ed innocenza. La sua bellezza esuberante, perfetta nelle forme e nel portamento, grazie agli studi di danza classica, fu determinante a lanciarla nel mondo del cinema. Balzata ai vertici della popolarità internazionale con il film Et Dieu créa la femme (Piace a troppi), con la celeberrima scena in cui danza uno sfrenato e disinibito Mambo, la Bardot interpreterà in circa venti anni di carriera alcuni film di spessore che la consacreranno come attrice di un certo rilievo: La ragazza del peccato, La verità, Vita privata, Il disprezzo. La sua vita sentimentale, condotta con spregiudicatezza tra matrimoni, divorzi, nuove relazioni ne farà, in tutti gli anni della sua attività, un grande fenomeno divistico che susciterà l'interesse dei giornali scandalistici del tempo, ma anche di scrittori e filosofi. L'album ripercorre cronologicamente la Sua vita professionale, dai primi film degli inizi degli anni ’50 all’ultimo film Colinot l’alzasottane, il 48esimo, del 1973, che segnò la fine della carriera cinematografica della Bardot con la Sua decisione di dedicarsi alla salvaguardia dei diritti degli animali.

I manifesti sono accompagnati da ricordi dell’attrice, fedelmente estratti dal suo diario autobiografico “ Mi chiamano B.B.” pubblicato da Bompiani [5]; sono curiosità della Sua vita artistica, avvenimenti occorsi durante la lavorazione dei film, ricordi personali, fatti di vita privata che, al crescere della notorietà, hanno finito per condizionare le Sue scelte professionali.

La vita professionale dell’artista non fu infatti scindibile dalla sua vita privata ma ne costituì, fino al ritiro dalla scena pubblica, un completamento; Jean Gabin, Suo partner nel film La ragazza del peccato, disse di Lei:

“ …nessuno ha mai avuto al fianco tante prime donne quanto me… posso dire che erano tutte più brave di Lei, più professioniste, anche più affascinanti... Ma nella vita privata erano diverse dalla propria immagine cinematografica. La Bardot invece è uguale. Te la trovi sul set mentre parla, ride, mette il broncio; poi va in scena ed è esattamente la stessa. Lei non recita, reagisce…”. [3] [4]